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DAGOBERTO BULLIRI è stato riconosciuto da |
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01/01/2010 | (Carlo Paolini) riconosciuto da MEROS |
18/12/2009 | Fabrizio Prediletto |
"Dagoberto Bulliri", per gli amici semplicemente "Dago", era un uomo piccolo e magro, con un basco in testa e gli occhi chiari un pò acquosi.
Stava sempre ritto nel centro dei locali che frequentava e sembrava avesse innato il problema dell' equilibrio, parlava con ampi gesti plateali, come fanno i toreri nell'arena.
Chissà per quale strana combinazione gli era stato affidato il nome Dagoberto; chissà se la nobiltà dei suoi gesti non gli venisse dal suo omonimo e ultimo Re della dinastia Merovingia, e fondatore della celebre abbazia di S.Dionigi a Parigi.
Per raggranellare qualche soldo per le sue bevute, era solito accompagnare, quando se ne presentava l'occasione, qualche turista in visita alle "fortezze" raccontando loro storie lontane, un misto tra verità e leggenda.
In altre occasioni, quando la "temperatura" oltrepassava il limite di guardia, al Bar di Stelio in Piazza Cavour suo luogo abituale di sosta, intonava il vecchio motivo "Argentina" accennando sulle gambe malferme qualche passo di tango Sud-Americano.
Dai ricordi di Giobbe da Cosmopoli