Sommadura o pinzino

Ingredienti:

  • kg. 1 di tritello <oppure di farina bianca di grano>,
  • gr. 500 di patate,
  • gr. 50 di lievito di birra,
  • sale.


La sommadura veniva fatta con il tritello — cioè la parte più fine della crusca — che all'Elba si chiama semola. Il semolino di grano si chiama invece « farofine ».
La sommadura, appena ritirata dal forno, ancora bollente, veniva tagliata e gli angoletti (pinzini), infilati in uno steccolo perché non bruciassero le dita, venivano mangiati golosamente dai bimbi che, con pazienza, ne avevano atteso la cottura.
Quando invece della semola si cominciò ad usare la farina per la sua confezione, la sommadura bianca prese il nome di pinzino e fino a poco tempo fa veniva venduta anche nei forni.

Preparazione:

Bollire mezzo chilo di patate e, sbucciarle, passarle nel passatutto. Intridere le patate con un chilogrammo di farina, un pizzico di sale e 50 grammi di lievito di birra sciolto in acqua tiepida.
Lavorare bene l'impasto e formare un pane tondo.
Coprirlo con un panno e lasciarlo lievitare.
Quando è ben lievitato, lavorare ancora l'impasto e dividerlo in tre-quattro pani. Infornare e lasciar cuocere bene.
La sommadura è una specialità di San Piero, dove vi è veramente una tradizione per la lavorazione del pane.
Rinomati i biscotti e soprattutto la schiaccia di Pasqua che è un pane di pasta soda ornato di uccelletti, nidi, uova, sempre di pane, tanto bello a vedersi che dispiace romperlo per mangiarlo.