Bisogna avere un poco di pazienza e tanta voglia d’avventura per andare alla scoperta del Castiglione di Procchio... che si trova lassù sulla cima di quella collina... il percorso è impervio e il sentiero è parzialmente agibile... iniziamo la nostra scalata, venite con noi... La fortezza d’altura di Monte Castello (o Castiglione) è situata a sud di Punta Agnone su una collina a 228 metri sul livello del mare, da quassù si dominano i golfi opposti di Procchio e di Marina di Campo, peccato che questa mattina una certa foschia non ci permetta di mostrarvi la suggestione del panorama che si gode da quassù. In questa fortezza posta in posizione strategica, durante l’ultima guerra, è stato costruito un Bunker ed è stata aperta una profonda trincea che ha intaccato il deposito archeologico esistente, nel passato i frammenti fittili portati alla luce hanno attirato i soliti appassionati che in seguito hanno proseguito a danneggiare il riempimento e distruggere i resti murari alla ricerca di reperti. La superficie della roccaforte, interamente circondata da mura costruite con blocchi di granito talvolta di grandi dimensioni, occupava circa 1500 metri quadri ed era ripartita in diversi ambienti di grandi dimensioni alcuni dei quali originariamente pavimentati a coccio pesto. Gli ultimi scavi fatti in questo sito risalgono ormai al 1978... ben 28 anni fa. Da allora tutto è rimasto in completo abbandono. La possente cinta che circonda la fortezza è stata costruita nella prima metà del IV secolo a.C. dagli etruschi che dopo averla abitata per più di un secolo la videro distrutta dalle legioni romane nel 250 a.C. Che la distruzione sia il risultato di una cruenta azione di guerra è dimostrato dallo strato di ceneri e resti carbonizzati che sono stati trovati all’interno delle mura perimetrali della fortezza. Questa costruzione ci ricorda l’altra fortezza d’altura che si trova sul Castiglione di San Martino che sarà oggetto di una nostra visita che documenteremo e racconteremo per il lettori di Mucchio-Selvaggio la prossima settimana. Come amiamo ripetere, la nostra isola nasconde ancora molti tesori abbandonati, tracce di una storia lontanissima fatta di civiltà scomparse, di battaglie e di antiche leggende, ecco perché ogni qualvolta ne avremo l’occasione cercheremo di accompagnarvi alla scoperta delle nostre radici, perché queste storie non vengano dimenticate e magari... chissà... possano servire a risvegliare nelle istituzioni la voglia di ricerca per riportare alla luce e rendere fruibili questi immensi tesori oggi dimenticati. Arrivederci. Fabrizio Prianti
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