Certo che la nostra meravigliosa isola si rivela sempre più un immenso scrigno di tesori anche se questi molte volte dobbiamo scoprirli per caso o leggendo antichi libri. Il cammino di questa mattina nonostante il tempo incerto rischiando la pioggia ci ha portato sino ai piedi della robusta torre di San Giovanni posta a guardia della via che conduce al monte Perone e posta ad una altitudine di circa 300 metri sul livello del mare. Da quassù si domina il golfo di Marina di Campo che offre uno spettacolo di rara bellezza. A prima vista constatiamo come il suo aspetto sia alquanto singolare; le sue fondamenta sono poste sopra un grande masso di granito, la costruzione è quadrata, a Nord una angusta porta d’ingresso sopraelevata di oltre due metri ci fa immaginare che si dovesse accedere all’interno per mezzo di una scala di legno a pioli, che probabilmente veniva poi tolta, sulla porta vi è una finestra con architrave quadrata. Le origini di questa torre, che ha subito una sommaria restaurazione ormai da più di una decina di anni come dimostra la scritta posta in bella vista, per noi che non siamo studiosi, sono ancora velate da mistero, ma si dice che sia tra le più antiche costruzioni dell’isola. La fattura mostra i caratteri di costruzione militare Pisana risalente forse ai secoli XI e XII. Si legge nelle antiche cronache elbane del Ninci: ”La solidità delle mura, e la strettezza delle sue stanze, la somma difficoltà del suo accesso, la presentano come una di quelle terribili carceri nelle quali penavano per molti anni, quegli infelici che estirpati dalla loro patria venivano deportati nelle isole”. A quale scopo però l’avessero destinata i nostri predecessori non lo sappiamo. Sarebbe strano però che anche questa torre non portasse in dote un racimolo di una leggenda orale tramandata dai vecchi del luogo che usavano chiamare questa misteriosa costruzione “La torre della Regina” essi raccontavano di un glorioso principe elbano, che tornato in patria da una guerra contro i pirati barbareschi, avesse saputo del tradimento della principessa consorte e per punirla l’avrebbe segregata e lasciata morire di stenti in questa torre... –“ Misteriosa torre e misteriosa regina” scriveva il Tesi. Tornando alla realtà vogliamo immaginare trattarsi di una torre di avvistamento e di vedetta che serviva a dominare il golfo di Campo, una via importante di transito. Eccoci al termine, anche oggi Mucchio-Selvaggio vi ha offerto una storia ed una leggenda per ricordare la nostra terra dove ancora resistono antiche radici da ricercare e salvaguardare. Arrivederci. |