La Cittadella di Portoferraio
L'attuale Gattaia è un ex deposito di carburanti della Regia Marina Militare realizzato in epoca fascista secondo un progetto sul quale intervenne in larga misura l'Ingegner Nervi; il sito occupa una vasta area sotterranea che dal promontorio di S.Fine giunge fino alla stazione di pompaggio in prossimità del Molo Gallo. L'ingresso principale è situato all'altezza del tornante di Via Ninci e precisamente nel piazzale della "Casermetta" esterna alla struttura in oggetto, ma facente parte del complesso militare medesimo; un muro alto circa quattro metri su un tratto di un centinaio di metri delimita la gran parte del tratto superiore di Via Ninci e copre alla vista esterna anche la struttura della casermetta. Al piazzale medesimo si accede tramite un vecchio cancello sopra il tornante e anche da una porta in ferro situata lungo il muro; all'interno del piazzale vi sono alcuni accessi ai vari livelli della struttura scavata all'interno del monte sottostante al Forte Falcone, che sono attualmente murati per motivi di sicurezza (le murature sono state rimosse nel 2002 in occasione di un sopralluogo effettuato dall’architetto Maltinti e dal responsabile della Lega Nord all’Elba Carlo Bensa). La struttura sotterranea, oltre all'importanza storico-militare, è anche un rimarchevole esempio di ingegneria e architettura con ardite soluzioni strutturali ancora oggi difficilmente progettabili; è per questo ancora più entusiasmante pensare che essa è stata realizzata più di settanta anni fa. Essa è concepita come una struttura autosufficiente ed atta a garantire per lungo tempo ed in piena autonomia la sopravvivenza degli occupanti; oltre ai depositi di carburante, uno da tremila tonnellate, uno da mille tonnellate e due da trecento, vi sono realizzati dei dormitori, una cucina con sala mensa, un deposito d'acqua a doppia struttura di contenimento di oltre centomila litri, oltre a tutti gli altri servizi tipici di una vera e propria città fortezza. Da qui il nome "Cittadella" coniato da alcuni vecchi del paese.
Fabrizio Prianti
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